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"Ogni volta che sei entrato nella nostra Parrocchia avrai certo
volto lo sguardo verso le vetrate colorate che ti circondano, apprezzandone i
colori e le forme. Ma forse non ti sei mai chiesto cosa rappresentano questi quadri
di luce. Soffermati
allora qualche minuto a dare un’occhiata a queste spiegazioni
esplicative e resterai sicuramente meravigliato di quante cose
raccontano questi che
sembrano solo dei vetri colorati realizzati dal Prof. Luciano Vinardi"
aaa
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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"
... il mese di Luglio sia consacrato al Prezioso Sangue di Gesù.
Luglio stà al centro dell'anno solare, è il mese delle
messi, il mese del sole
che dardeggia nel suo massimo colore: e la
Redenzione non è forse la messe abbondante di quel
semeprodigioso...
il Sangue Divino - gettato dall'amore di Cristo nelle
anime?"
a
Al centro il sole radiante sulla messe che sorge; il colore del Sangue
campeggia nel fondo quale realtà divina immanente alla vita
terrena.
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Dal Libro " La chiave per la comprensione del simbolismo e dei segni nel Sacro" |
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“..furono preparate due sedie: una
lasciata libera perché vi prendesse posto, come si credeva lo
spirito di Elia; sulla seconda si sedette il padrino
con il pargolo in
braccio: … l’operazione e l’imposizione del nome
vennero compiuti solo da Giuseppe stesso o da un
“mohel”
una specie di popolare chirurgo, esperto in tale operazione”
a
Le sedie, il bisturi e il catino, strumenti del chirurgo, definiscono
il luogo della circoncisione,
Prima Effusione e inizio della Storia
Umana del Figlio di Dio.
Elementi sferici si aprono in volute che attraversano e campiscono lo
spazio moltiplicando le traiettorie cromatiche:
pluralità di
gesti e avvenimenti simbolici che saranno stigmatizzati nella sequenza
narrativa delle Sette Effusioni.
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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“… e Gesù dà
inizio nell’Orto degli Ulivi alla sua Passione redentrice,
versando ”sudore di sangue”.
Non sono le pene fisiche che
gli fan sudare sangue, ma la visione dei peccati dell’intera
umanità…”
a
I rami dell’olivo, pianta della bellezza e della compiutezza del
Creato, sono testimoni nell’Orto di Getsemani, del dolore di
Cristo, che Solo – anche
gli Apostoli sono stati vinti dal sonno
– contempla la miseria umana. La sofferenza divina diviene sudore
di sangue:
la composizione rappresenta sempre l’elemento divino
come unico verticale, energia ascendente che attrae
con
intensità di luce e dinamiche prospettiche contrapposte, la
realtà narrativa aperta nella continuità orizzontale.
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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“… Gesù versa di nuovo sangue nella Flagellazione
per purificare particolarmente i peccati della carne …”
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Il tormento e lo sfinimento della carne è prodotto dal Flagello,
che proteso verso la colonna del Martirio
diviene l’elemento
eroico del compimento della volontà stessa di Dio.
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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“… Ancora Sangue nella coronazione di spine. E’ il
Cristo, re d’amore, che al posto di quella d’oro ha scelto
la corona di spine, dolorosa e sanguinosa, affinché
l’orgoglio umano si pieghi davanti alla Maestà di Dio”
a
Nella vetrata: al centro una cuspide luminosa – la maestà
Divina - espande raggi verso serti di spine sulla sinistra,
che
inondano del proprio colore i campi spaziali dominati dalla Luce.
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'..La via che Gesù percorse a piedi, con la croce sulle spalle,
è passata alla storia col nome di Via Dolorosa
per le grandi
sofferenze e la copiosità del Sangue col quale segnò il
suo cammino"
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Al centro della vetrata la croce che Gesù portò sulle spalle lacerate dai colpi dei flagelli
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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“… Gesù è sul Calvario e versa nuovamente il
Sangue dalle mani e dai piedi confitti alla Croce”
“Hanno forato le mie mani e i miei piedi …”
a
Strumenti di tortura attraversano il Corpo di Cristo: chiodi, ferri
acuminati per distruggere la vita in ogni parte sensibile.
La
duplicità della mano come trascendenza del dolore, si protende
da una massa di superfici spezzate ed effonde il Preziosissimo Sangue.
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Dal Libro " Il Mese del Preziosissimo Sangue" |
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“… Non poteva mancare il sangue più generoso,
quello del Cuore, e ce lo dona attraverso la ferita che il colpo di
lancia apre nel suo fianco”
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La lancia che attraversa il Costato di Cristo: forza dinamica
orizzontale espressione dell’ultimo atto di violenza contro
Gesù.
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Dal
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"Nel tempo del governo napoleonico e del nuovo ateismo mondano, S.
Gaspare oppone una virtù indomabile: a fedeltà
totale
alla Chiesa romana e al Papato"
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La vetrata rappresenta questi contenuti fondamentali nella vita del
Santo con una architettura stigmatizzata della Cattedrale di San
Pietro,
che apre fasci di luce radiante in ogni direzione. Colori grigi
e azzurri evidenziano le forme plastiche dell’architettura,
mentre
il moto cromatico luminoso riprende concezioni modulari che
congiungono i diversi pannelli in un’unica, vasta narrazione.
Sulla destra le Chiavi, simbolo dei Successori della Cattedra di Pietro
e stemma pontificio.
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Dal
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Il Foro romano fu uno dei luoghi della città in cui San Gaspare
predicò. Sulla sinistra della vetrata il Foro romano,
sulla
destra l’ostia con la spiga di grano raffigurante
l’Eucarestia.
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"Lo slancio del temperamento impetuoso si manifesta fin dalla
fanciullezza di Gaspare: il primo impulso ed il primo contatto con
l’umanità
privata di ogni sostentamento, è la
donazione del suo stesso pane. Il gesto immediato, senza esitazioni del
giovinetto,
si tradurrà in opere costanti a favore degli
anziani, dei malati, dei preti poveri"
a
La raffigurazione nella vetrata contrappone un insieme di elementi
anatomici – segno della sofferenza umana – unificati in un
solo volto e nelle
braccia che si tendono verso i pani, carità
terrena, discendentida un fascio di luce. Parti modulari si riproducono
nello spazio circostante,
per l’equilibrio e la
complessità della composizione che – sempre – tiene
ragioni delle nervature e delle linee di forza dell’architettura.
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Altra
rappresentazione dell’opera di Redenzione di San Gaspare, che per
lo straordinario benefico ascendente esercitato sui malfattori,
fu
chiamato l’Apostolo dei Briganti. Dalle iniziali del Suo Nome che
si espandono in un trapezio di luce immobile – forza
e fermezza
della Fede – si irradia un’azione luminosa che capovolge e
respinge armi e simboli della ferocia del brigantaggio.
La
rappresentazione prende forza quindi da un elemento statico sul lato
sinistro
dal quale si genera la dinamica del procedimento
rappresentativo.
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L’architettura della Chiesa del Gesù, momento della storia
Sacra di Roma, luogo mirabile di ispirazione nella vita di San Gaspare,
emulo di Francesco Saverio; e la Croce del Sangue del Martirio di
Cristo,
simbolo unificatore delle mille opere del Santo.
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La predicazione di San Gaspare produce conversione totale nel cuore e
nella vita di chi lo ascolta: armi e pubblicazioni
oscene vengono
distrutte e bruciate in piazza, a conferma della adesione completa alla
Redenzione indicata dal Santo.
La rappresentazione si muove in diagonale dal lato sinistro, mentre il
campo viene investito
da destra da una traiettoria luminosa
perpendicolare.
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Elemento
centrale del Pensiero innovativo e fondatore di San Gaspare: la
Redenzione e l’Opera Missionaria per la diffusione della Parola
di Dio perorati dall’Adorazione del Preziosissimo Sangue. Nel
tempo dell’intellettualismo ateo, della miseria dei più
deboli, del brigantaggio non solo reale ma simbolico per la violenza
dell’uomo contro l’uomo, per la violenza politica contro la
Chiesa, San Gaspare vuole la rifondazione del fervore sacerdotale,
della interiorità umana rivolta al divino, per mezzo di un nuovo
forte sentimento ottenuto dalla devozione al Preziosissimo Sangue.
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Nello spazio della vetrata sono rappresentate creature portate dal
vento, senza gravità, che tendono univocamente al Calice del
Prezioso Sangue Divino. Una raggiera verticale sul lato destro compie e
conclude questa tensione, esaltandone il moto attrattivo continuo.
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Esilio ed isolamento del giovane Sacerdote che temuto dal potere
napoleonico per l’integrità e
la forza della sua Fede,
viene allontanato da Roma in un primo tempo e più tardi tenuto
in prigione.
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La rappresentazione dell’isolamento del Santo viene esaltata da
linee direzionali diverse che si frappongono tra
la volontà di
edificare e diffondere – propria del pensiero di Gaspare –
e l’impossibilità di agire nella condizione di prigioniero.
A sinistra della fiammeggiante composizione dardi, azione divina nel pensiero del Santo che pur segregato opera in meditazione.
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Dal |
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Su una tessitura di raggi policromi si apre il campo di luce con le
iscrizioni del nome di San Gaspare e
della Beata Maria De Mattias,
congiunti e confluenti nel moto compositivo delle lettere.
Sul lato sinistro della Croce di Cristo, rossa del Suo Sangue, simbolo
stesso del pensiero fondatore
della devozione al Preziosissimo Sangue e
propagatore dell’Opera di Redenzione.
Tra gli elementi compositivi del fondo, accanto al nome della Beata,
una parte caratteristica del vestito
dell’ordine che trattiene il
velo ed incornicia il volto.
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Uomini
morenti per il colera, corpi sofferenti avvolti da bende –
rappresentazione delle piaghe della carne – si protendono verso
la figura di un Sacerdote che si rivolge loro assistendoli con la
“Carità senza limite”, secondo il Pensiero e
l’Opera di San Gaspare,
rappresentato da una luce benefica che
unisce le due realtà.
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L’Opera
di Redenzione di San Gaspare si rivolge particolarmente alle creature
abbandonate e respinte dalla società. Dalle mani del Santo,
raccolte come in preghiera, si propaga una forza che rivolgendosi e
illuminando i banditi colti nell’ombra, li sconcerta e li disarma.
La contrapposizione di due temi essenziali che realizza la sequenza
narrativa, qui pone a confronto il bene e il male,
la forza
dell’amore che conquista e dissolve l’odio e la
brutalità.
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Rappresentazione della morte del Santo.
San Gaspare, vissuto nell’ardore costante della Fede, tende il
Suo ultimo anelito a quella Forza superiore che sempre lo ha animato
e
guidato. Il corpo etereo di un Angelo, nunzio della Morte e
dell’Amore Divino, avvolge con fluente panneggio il Corpo del
Santo.
La composizione che anche qui esprime due elementi principali, li
produce in una tensione unica
che si trasmette dall’Angelo a San
Gaspare volto a ricongiungersi a Dio.
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Sulla
parte destra della vetrata lo Spirito Santo, sotto forma di una
colomba, che scende sulla
Congregazione dei Missionari del
Preziosissimo Sangue nel giorno della sua fondazione.
Sulla sinistra la data della fondazione: 15 agosto 1815.
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Dal |
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Ancora un’architettura monumentale di Roma, città di San Gaspare: il Santo muore nei pressi del Teatro di Marcello.
Le vestigia di un’opera grandiosa romana simbolo del potere
terreno nei secoli , inondate dalla luce del potere divino, fuori da
ogni tempo.
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Dalla morte, la vita. Dal Martirio del Sangue, la Redenzione e la Resurrezione |
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Il Sangue, Elemento prezioso di adorazione, sublime Sacrificio di Cristo, Vittima e Redentore.
I contenuti fondamentali e generatori della Fede Cristiana, in questa rappresentazione.
Onde rossastre, come ribollenti nel segno della Grazia, azione
riparatrice, dono di Vita Eterna. A fianco l’Agnello, simbolo di
Cristo Salvatore.
La liberazione dalla morte eterna, come liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d’Egitto.
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Pentecoste |
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La
Pentecoste: soggetto della vetrata è la discesa dello Spirito
Santo sugli Apostoli:
la colomba è centrale e le fiammelle
scandiscono lo spazio della composizione.
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Risurrezione |
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Con
moto obliquo rotola la pietra tombale spalanca il Sepolcro, lasciando
scaturire un panneggio alato
che in un fluido emiciclo si espande negli
spazi celesti Illuminati dalla Stella del mattino.
La Croce, memoria del Martirio, accompagna lo slancio della
Risurrezione.
Lance immobili al lato del Sepolcro testimoniano la
crudeltà vinta.
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L'Annunciazione |
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La
raffigurazione simbolica esalta il movimento delle ali
dell’Angelo, nella stessa direzione della Luce
che investe il
Fiore, aperto verso l’alto, che si fa grembo, immagine di
beltà e purezza della Santa Vergine.
Ogni elemento dinamico e cromatico tende ad esaltare l’azione
divina sulla sua Creatura perfetta,
interamente
“disponibile” - come disse della Madonna Pio XII –
alla volontà di Dio.
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Maria Madre della Chiesa |
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Il Calice, “receptivus”, accogliente e raccolto, simbolo di fecondità.
Rappresentazione degli attributi mariani: “Vas spirituale”,
“Vas honorabilis”, “Vas insigne devotionis”,
e
delle simbologie del calice della morte e della vita (Cristo ha vuotato
il calice della Morte, versando in esso
il Suo Sangue e offrendo a noi
la nuova coppa per la nostra salvezza).
La spiritualità e la sapienza del divenire eterno raffigurati
dalle ali, dal bacino rosseggiante, dal monogramma di Cristo,
circondati da elementi cosmici, come obbedienti al Mistero delle
Verità.
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Maternità |
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Il
simbolo del Messia che nasce da Maria Vergine, ed è Signore con
Lei di tutti i popoli, è posto nel cuore luminoso della vetrata.
Sulla sinistra e sulla destra lo sviluppo in chiave astratta e
decorativa.
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Nella Cappella feriale tutte le vetrate sono dedicate a Maria
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"Mater Creatoris" |
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"Virgo Predicanda" |
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"Virgo Potens" |
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"Stella Matutina" |
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"Mater Christi" |
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"Regina Crucis" |
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"Regina Angelorum" |
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"Regina Prophetarum" |
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"Regina Martirum" |
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"Regina Confessorum" |
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"Regina Sine Labe Originali Concepita" |
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"Regina Pacis" |
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