Carissimi, buongiorno a tutti. Festeggiamo oggi la Solennità di San Giuseppe. Questa sera alle ore 19 celebreremo la Santa Messa, pregando per tutti i papa vivi e defunti. Don Domenico farà un dono a tutti i papà presenti.
Auguri immensi a tutti i Giuseppe e Giuseppina e ai papà vivi e in cielo.
I testi biblici relativi a Giuseppe, lo sposo di Maria e padre legale di Gesù, sono piuttosto scarsi, a prima vista quasi lacunosi, e ciò spiega l’abbondante letteratura apocrifa su di lui, tra cui si segnala il Protovangelo di Giacomo. Tuttavia, scavando con attenzione nei dati neo-testamentari, emerge una figura interessante, capace di interpellare anche il lettore odierno. Mentre l’evangelista Marco non parla mai di Giuseppe, Matteo e Luca ce ne dicono il nome e Matteo ne specifica la professione di “carpentiere”, dandocene un ritratto di uomo “giusto” che, disponibile a compiere la volontà divina, consegna la propria vita a un progetto che lo trascende accettando di prendere con sé Maria, rimanendo accanto a lei, come sposo fedele, e a quel bimbo quale figura paterna positiva e responsabile.
Sempre nel Vangelo di Matteo, Giuseppe si presenta come l’uomo obbediente che accoglie integralmente la volontà di Dio e sa prendersi cura delle persone affidategli. E quando l’angelo gli comanda di rifugiarsi in Egitto per sottrarsi alla minaccia di Erode, si comporta davvero come padre di Gesù che custodisce e protegge. Alla dolcezza della madre e alla debolezza del bambino, egli accompagna la fermezza della sua presenza e dedizione. Negli anni di Nazaret, Gesù riceve un’educazione nella quale il contributo di Giuseppe deve essere stato molto rilevante. Durante la vita pubblica del Cristo, il padre putativo scompare.
La tradizione deduce che sia morto circondato dalla presenza di Maria e di Gesù e per questo egli diventa il protettore del moribondo cristiano, che affronta il trapasso con i conforti della fede. Il culto del santo, cominciato in forma privata nel secolo IX, divenne generale a partire dal secolo XIV e soprattutto XV. Nel 1621 Gregorio XV dichiarò il 19 marzo festa di precetto e nel 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Giovanni XXIII ne introdusse il nome nel canone romano della Messa.